Pici o strozzapreti all’aglione

I pici, sono una specie di spaghetto, che si fa a mano,usando solo farina 0 ,acqua e sale,la lavorazione è un pò lunga,ma c’è una grande differenza tra i pici comprati e quelli fatti a mano.
Si cuociono in acqua bollente salata, quando sono venuti a galla, continuate la cottura per altri 5 minuti e scolate.
Il sugo che prevalentemente meglio si sposa con i pici è il sugo all’aglione
Aglione
mezzo kilo di pomodori da sugo oppure un barattolo di pomodori pelati in barattolo
4 spicchi di aglio
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva

In una tegame mettete 4 spicchi di aglio di cui 2 schiacciati, aggiungete il pomodoro,il sale e cuocere per una decina di minuti.
Foto di Cinzia Bardelli, piatto cucinato da Patrizia Mannini

Marmellata di peperoni friggitelli allo zenzero

Marmellata di peperoni friggitelli e zenzero
Ingredienti

500 g di peperoni puliti
200 g di zucchero
mezzo bicchiere d’acqua
zenzero fresco grattugiato

Preparazione
Togliete i semini dai peperoni lavateli e asciugateli ,tagliateli a pezzettini, prendete una pentola e aggiungere l’acqua e lo zucchero. bollire mescolando, per una quarantina di minuti .
Se il risultato che volete ottenere, è grezzo, non passate la marmellata, altrimenti si.
Fate bollire i barattoli utilizzando tappi nuovi,per una quarantina di minuti.

Ricetta e foto di Cinzia Bardelli

Pastasciutta con la spigola

In una padella, soffriggete un aglio e olio extra vergine di oliva,una volta imbiondito, toglietelo e mettete la spigola che avrete ben pulito e fatta a pezzetti piccoli ,fate attenzione alle lische e dopo che avrà tirato fuori la sua acqua, sfumate con del vino bianco,una volta evaporato salate e pepate aggiungete un pò di pomodoro passato oppure se ne avete dei pomodorini ciliegia .

Le insalate di campo

Trifolium pratense L. (famiglia: Leguminosae).

Trifoglio dei prati, Trifoglio rosso

Pianta erbacea perenne, Comunissima in quasi tutti gli ambienti prativi.

I fiori zuccherini si prestano bene per essere aggiunti alle insalate primaverili. Oltre ad essere saporiti e a dare allegria e colore al piatto, costituiscono un ingrediente di altissimo valore nutritivo. Chi di noi, da piccolo, non ha strappato i piccoli fiori per suggerne il dolce nettare?
Tratto dal libro”Monte Amiata le Insalate di campo ”

 

Le crocchette di pollo di nonna bambina

Crocchette di pollo

Ingredienti:
Latte: 1 lt
Petto di pollo: 600 g
Pane grattugiato: 250 g
Farina: 350 g
Burro: 250 g
Parmigiano (grattugiato): 150 g
Uova: 8
Noce moscata
Sale
Pepe
Olio di semi di arachidi: 500 g (per la frittura)

Procedimento:

Saltare al burro i petti di pollo leggermente salati e trinciarli in julienne (oppure tritarli grossolanamente). Preparare della besciamella dura con i 200 g di farina, 200 g di burro, 1000 g di latte, il sale e la noce moscata. Addizionarvi 4 uova, il parmigiano ed il petto di pollo in julienne. Versare all’interno di un sac a poche, formare su un piano infarinato dei cordoni di 4 cm di diametro e tagliarli in cilindri di 6 cm di lunghezza. Infarinarli, passarli nelle restanti uova sbattute e successivamente nel pane grattugiato. Friggere a 170°C fino a completa doratura e servire.
Da archivio Roccalbegna “Cella Sancti Miniati“.

 

 

 

Cinghiale alla cacciatora

Cinghiale ben frollato: 1 kg
Per la marinata
Cipolle: 2
Bicchiere di aceto: 1
Gambi di sedano: 2
Carote: 2
Cucchiai di olio extravergine d’oliva: 2
Rametto di rosmarino: 1
Vino rosso: 1/2 lt
Per la cacciatora
Cipolla: 1/2
Spicchi d’aglio: 1
Cucchiai di olio extravergine d’oliva: 5
Peperoncino: 1
Conserva di pomodoro: 300 g
Sale
Procedimento:
Il cinghiale sa di “selvatico” e per questa ragione occorre farlo frollare. Questa operazione si fa tenendo la carne al fresco: un tempo si metteva per un po’ di tempo sotto l’acqua corrente. Oggi, più semplicemente, si tiene per qualche tempo nel congelatore.
Tagliare le cipolle, i gambi di sedano e le carote a pezzi grossi , nel frattempo, tagliare a pezzi il cinghiale, ben pulito, e sistemarlo in un recipiente aggiungendo il vino, Coprire la carne, eventualmente aggiungendo altro vino, e lasciar marinare per una notte. Il giorno dopo scolare e asciugare i pezzi di carne, e metterli in una padella ben calda per fargli perdere l’acqua; scolare quest’ultima ed aggiungere l’olio, lo spicchio d’aglio schiacciato, la cipolla tritata e il peperoncino.

Far rosolare per alcuni minuti, aggiungere, poi, la conserva di pomodoro, salare e far cuocere per circa 10 minuti; infine, unire il cinghiale, aggiustare di sale, se necessario, e cuocere fino aquando la carne non sarà tenera.

Tortelli cacio e pere di Roccalbegna

Non grandi spazi,fiumi pigri,canneti,buoi dalle ampie corna,cavalli bradi,pini ad ombrello….
Qui la pietra immacolata,venata di rosso e di ocra a lambire il cielo; anfratti improvvisi fra molli prati di fior; antichi aceri,carpini,ornielli,querce negli alti pascoli,e nei boschi alpestri delle sorgenti dell’Albegna; macchia mediterranea nella gola delle Rocchette di Fazio,in alto sulle rocce ,quasi immobili i lanari.
Paese del silenzio.
Ricetta dei tortelli cacio e pere
Ingredienti per 4 persone
300 g di ricotta di pecora
200 g di pecorino di Roccalbegna
2 pere
5 uova
2 cucchiai di olio extra vergine dioliva
100 g di semola di grano duro
300 g di farina 0
sale e pepe
una macinatina di cannella
Sulla spianatoia mescolare le farine , aggiungere 4 uova,due cucchiai di olioun pochini di sale,e lavorare la pasta per un bel pò. Lasciatela riposare coperta dalla pellicola trasparente per un’ora.
In una terrina mescolare la ricotta con il pecorino grattugiato, un uovo, le pere grattugiate,la cannella,il sale e il pepe.
Stendere la sfoglia e comporre i tortelli
Cuoceteli in acqua bollente salata,scolateli bene e conditeli con burro sciolto con la savia e una bella spolverate di formaggio pecorino tagliato a scaglie e pepe.
Testi di Giulia Pandolfi  Marisa Raffo dal libro”Una insolita Maremma”.
Disegno di Cinzia Bardelli foto tratte da archivio Roccalbegna “Cella Sancti Miniati”

La cena vintage prima parte, la lingua di bue

Lingua di bue
Ad Abbadia San Salvatore c’è un negozio dell’usato chiamato Roba da Matti, infatti io mi ci sento di casa, quando mi vedono arrivare, ai proprietari brillano gli occhi, perchè sanno che comprerò qualche magnifico troiaio che era invenduto da anni, qualche esempio? set di 6 eleganti piattini raffiguranti Padre Pio,un film dell’orrore intitolato Inseminoid, collezione di mailalini in plastica morbida…potrei continure all’infnito..
Stavolta invece sono riuscita a scovare in quel bosco di cianfrusaglie, una collezione intera di riviste vintage anni 60, Eva, che poi esiste ancora, all’interno ci sono consigli utili per le donne moderne come me e poi cosa ancora più incredibile inserti a colori di squisite ricette dell’epoca,roba che ora non facciamo più ma che allora rappresentava il vero segno di stile in cucina, le pubblico proprio volentieri e quando avrò un’attimo di tempo credo proprio che mi comprerò un paio di occhiali stile Mondaini indosserò un vcchio tajerino di mia mamma e farò una cena vintage di tutto rispetto,mi farò anche una maschera facciale con i cetrioli sugli occhi ….
Lingua di bue con verdure
Cito testualmente:
Tagliare a fetta una lingua di bue,lessata e sistemarla a ventaglio su un piatto da portata.
Disporre al centro alcune verdure di stagione oppure dei legumi conservati.
Attorno a questi,una corona di purè di patate.

Ricetta e foto tratte dal numero di Eva n.43 27 ottobre 1962

La mia salsa di pomodoro

ingredienti
pomodori maturi un kilo
8 foglie di basilico
uno spicchio di aglio
una cipolla
una costola di sedano
Fate un soffrittino veloce di sedano,cipolla e aglio ,quest’ultimo dopo toglietelo, poi aggiungete i pomodori ai quali avrete tolto la parte verde interna ,aggiungete il basilico e cuocete per un pò, poi  con il frullatore ad immersione frullate fino a che non risulti liscio e omogeneo, prendete il passino e filtrate la salsa in modo che possiate eliminare tutti semini.
Prendete dei vasetti di vetro, chiudeteli con dei tappi nuovi e fateli bollire per 35 40 minuti.
Potete prendere per uso casalingo la mia etichetta e stamparla per i vostri regali speciali.


Flan di patate con dadolata di pancetta del topo Nini

Il topo Nini abita vicino casa mia,è un topo furbetto,ama viaggiare, cambiare posto agli gnomi da giardino in modo che la gente sbigottita, svenga.
Adora cucinare patate,me le fa comprare spesso al supermercato e si arrabbia quando gliene rifilo alcune con gli occhi infatti me le tira tutte nel giardino , questa che presento è una ricetta che mi ha dato proprio lui in persona ….
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